Perché scrivere il proprio testamento e fare un lascito solidale?

Fare testamento è una di quelle attività che si fanno malvolentieri.  La paura della morte è uno degli ultimi tabù della nostra civiltà: non se ne parla, la si rimuove accantonandola. 

Ci costringe infatti a relazionarci con il tempo in cui non saremo più presenti in questa dimensione, ci porta anzi nello stato in cui spazio e tempo per come li abbiamo sperimentati, non esisteranno più. 

Ci vuole quindi coraggio a fare testamento. 

 Eppure, disporre per l’avvenire è un’attività molto importante, perché permette di lasciare qualcosa di noi a chi ancora percorre le polverose e aride strade di questa vita. 

 Non si sono mai visti funerali con il camion del trasloco al seguito: qui si lascia tutto. 

 La vera cifra che contraddistingue le disposizioni di ultima volontà è, in definitiva, l’amore per la Vita unito al desiderio che altre persone possano godere dei frutti che si sono raccolti, spesso con fatica e sacrifici, nel corso dell’esistenza. 

Quindi, non disperdere il significato dei propri travagli. 

 Così sempre più spesso c’è un’attenzione anche per chi ha già conosciuto l’inferno su questa terra. 

Enti caritatevoli e organizzazioni umanitarie sono sempre più spesso destinatari nei testamenti di lasciti, legati, disposizioni liberali, secondo le possibilità di ciascuno. 

 Il segno distintivo è quindi l’attenzione per le persone, perché quelle persone avremmo potuto esser proprio noi, se il destino ci avesse fatto nascere altrove. 

 La gratuità nel donare è un altro aspetto che si rinviene: non si sa infatti fisicamente chi beneficerà delle disposizioni ma si sa che qualcuno ne godrà e la sua vita, per un periodo più o meno lungo, sarà migliore. 

Il testare a favore di organizzazioni umanitarie è, spesso, anche una liberazione interiore per chi lo fa. 

 Trascorsa una vita di lavoro, oppure essendo nel pieno della vita lavorativa, disporre anche per gli altri permette di riconciliarsi con tutte quelle volte in cui la frenesia quotidiana ha impedito di soffermarsi a vedere le necessità di chi si incontrava durante il proprio cammino. 

 Così è anche la grande occasione per chiedere perdono per lo stato in cui si lascia questo pianeta, dando l’opportunità ad altri di renderlo, anche solo di un poco, migliore. 

 Opportunità non da poco per dare compimento e senso ad una vita.

Avvocato Filippo Crippa Sardi